Gli stilisti Dolce e Gabbana intorno al pizzo hanno realizzato varie collezioni, declinandolo in diversi colori e tecniche: dal pizzo bianco a quello nero.
Tra trasparenze e preziosità, il pizzo dei loro abiti è un richiamo al gusto mediterraneo del Sud e al made in Italy. E' un ricordo di quei lavori fatti a mano delle donne di una volta sedute davanti alle loro case. Lavori lunghi e certosini, tecniche tramandate di generazione in generazione.
Tra trasparenze e preziosità, il pizzo dei loro abiti è un richiamo al gusto mediterraneo del Sud e al made in Italy. E' un ricordo di quei lavori fatti a mano delle donne di una volta sedute davanti alle loro case. Lavori lunghi e certosini, tecniche tramandate di generazione in generazione.
cesta con ricami di mia mamma |
Il pizzo è un lavoro creato con fili lavorati ad ago o a
tombolo, grazie a un gioco di intrecci si realizzano motivi decorativi.
La tecnica risale al XIV secolo. Genova e Venezia ne ebbero il primato
seguite poi delle Fiandre nel Seicento. L'Italia e le Fiandre si
contesero a lungo l'invenzione del pizzo a tombolo, o detto anche a
fusilli. Ma il primo documento a testimonianza del pizzo a tombolo è
proprio uno italiano, precisamente del 1493.
Grazie
alla grande produzione di lino, i fiamminghi poterono primeggiare. Ne
sono una testimonianza i vari centri di produzione che si
differenziavano con un proprio stile: merletti di Bruxelles, di Bruges,
di Malines, Valenciennes, Binche e Lille. Pensate ai ritratti fiamminghi
dipinti in questo periodo, sono ricchi di personaggi con pizzi.
Poi nel XVI secolo a Venzia nacque il punto ad aria, pizzi creati solo con ago e filo.
Dal
XVII secolo emersero varie teniche: punto Venezia, Point de France,
Pizzo di Genova, Punto Corallino, Pizzo di Milano, Punto Rosa, Point de
Neige, Pizzo di Gantù,
Nel
XVIII secolo si ebbe la nascita del pizzo di Bruxelles, Alencon,
Argentan, Binche, Valenciennes, Malines, Lille e Blonda. Invece nel XIX secolo fu la volta del celebre pizzo Chantilly e poi di Burano, Malta, Bruges, Duchesse, Honiton e Irlanda.
Ritornando
a Dolce & Gabbana, gli stilisti prendono ispirazione dalla loro
terra, dalle donne siciliane e dai merletti che le ornavano. Un tempo,
la Sicilia era famosa per i tessuti pregiati e i merletti, ancora oggi
ci sono paesi che continuano la tradizione a tombolo, come Marsala,
Mazara del Vallo, Santa Nifa, Modica, Vallelunga e Piana degli Albanesi.
In provincia di Siracusa, a Sortino, c'è il Museo di Pizzi.
Creato nel 2003 da Lucia Mangiafico per rivalutare l'arte del ricamo.
Nel piccolo museo sono esposti pizzi e merletti, e ricami risalenti
all'Ottocento.
A Mirabella, invece, fu istituita l'associazione Opera del Tombolo, ad opera della baronessa, Angelina Auteri. Nei primi del '900 a Palermo si trovava
la sartoria di M.me Durant, una signora francese che aveva aperto il suo
atelier proponendo ricami e abiti pregiati e particolari.
Un altro luogo importante per il pizzo è Burano, in provincia di Venezia, anche qui potrete visitare un museo dedicato al pizzo:
http://museomerletto.visitmuve.it/
Dolce & Gabbana Ss 2014 |
Dolce & Gabbana Fall/Winter 2014-2015 |
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